lunedì 23 gennaio 1984

Il grano del contadino

La spiga biondeggiava sullo stelo
già curva col peso dei suoi chicchi
e il contadino alza gli occhi al cielo
per ringraziar del dono, tra i piu ricchi,

che il Padre volle fargli sulla terra
per sostenerlo dopo la fatica
d'un giorno di lavoro,. Egli afferra
la spiga con amor e par che dica:

"Frutto del mio lavor, non mi mancare.
Tu sei l'onor di questa parva mensa
che, sebbene frugal, ci può ridare

le forze necessarie ed una immensa
fede per affrontare in questo mondo
l'aspro cammin con spirito giocondo !"

Dante Pompa
Roma, 23 Gennaio 1984

venerdì 13 gennaio 1984

Primavera

Coperto ancor di neve é l'Appennino
e al piano già fluiscono le acque
ad irrorar la terra. Cristallino
é il rumor che per tanto tempo tacque

rendendo silenzioso il lungo inverno.
Dai fiumi arriva il limo e dai ruscelli
ad impregnar i campi ed ora, eterno
s'ode nell'aria il canto degli uccelli.

Ovunque rifiorisce la stagione
che segna il rinnovarsi della vita,
ridestando nei cuori l'emozione

d'una gioia perenne ed infinita.
Rendendo grazie al ciel con fé sincera,
cantiam, perché é tornata primavera !

Dante Pompa
Roma, 13 gennaio 1984


giovedì 12 gennaio 1984

I "perché"

Molto spesso un bambino ci sorprende
chiedendoci il perché di tante cose,
che la sua mente ancora non comprende;
e le domande son sempre curiose.

Col passare degli anni si fan rare
le richieste del bimbo ormai cresciuto
e al giovanotto non puoi insegnare:
d'ogni scibile umano è ben pasciuto !

Solo più tardi, nell'età matura,
sorgono i dubbi e assillano la mente
tutti i "perché", difficili a spiegare,

legati a eventi d'una vita dura.
Saper vorremmo tutti, certamente ;
purtroppo é vano il nostro domandare !

Dante Pompa
Roma, 12 gennaio 1984

lunedì 9 gennaio 1984

Vittorina

Nella tua vita, certo dolorosa,
tra i dubbi che assillavano la mente
cullavi in seno una dolce certezza
in quei giorni passati al Palatino,
quando vagando tra le ombrose fronde
a fior di labbra tu mi ripetevi
con incerta pronuncia le parole
d'una lingua, l'inglese, che non ti era
congeniale. Ma tu mi sorridevi
per farti perdonare quegli errori
ed io ammiravo quelle tue fossette
che davano risalto al tuo bel viso.

Questo ricordo é vivo nella mente
offuscato pero da quegli eventi
che resero sì triste il tuo distacco
da quanti più  ti seppero apprezzare !

Ancora adesso spesso mi domando
il perché di quel tragico destino,
mentre la vita ti fioriva intorno
e tu la rifiutavi forse oppressa
dal buio d'una notte senza fine.

Dante Pompa
Roma, 9 Gennaio 1984