domenica 14 febbraio 1988

La sedia a dondolo


Gira, veloce gira
la ruota della vita;
gira e rigira sempre
senza fermarsi mai.

Sopra una sedia a dondolo
mi lascio trasportare
dal ritmo che mi culla,
e il lento dondolio,
monotono e incessante
i sensi mi attutisce,
facendomi sognare.

Nel sogno vedo un bimbo
che tanto mi assomiglia,
conosco i suoi pensieri
e tutte le emozioni,
che battere facevano
il piccolo suo cuore
ancora non avvezzo
ai triboli del mondo.

Speranze ed illusioni,
giocose fantasie
gli assillano la mente
e avvolgon di mistero
quanto ogni giorno accade
nel piccolo suo mondo.

Continua il dondolio
che gli anni fa volare;
il bimbo é ormai scomparso
e nel mio sogno appare
esile un giovinetto
che vuole conquistare
nel mondo la sua parte.

Tutto riesce a cogliere
di quella primavera:
romantico é nei sogni,
si nutre di avventure
ma nell'amore spera.

Son magici momenti
che il cuor sentimentale,
qualora lo potesse,
vorrebbe poter fermare.

Ma quella primavera,
che dura una stagione,
lo porta alla realtà
fugando ogni illusione !

Passano veloci gli anni,
continuo il dondolare
ma il ritmo non è allegro;
cominciano a pesare
nel cuore gravi affanni,
che fan del giovinetto
allegro e spensierato
un uomo che matura
e, a forza di esperienze,
ricerca la sua via
tra insidie e sofferenze.

Immagini di guerre
atroci e disumane;
una folla di creature
soggiace a tante pene
per ritrovar la pace.

Ormai é già lontano
anche quel tempo triste,
ma ancor, fra tanti errori,
gli tornano alla mente
i volti di persone
che poi non ha più viste.

Ricorda il caro Lelio,
amico che a Firenze
partecipò con lui
a gioie e sofferenze.

Mario ricorda a Roma,
carissimo compagno
e un episodio triste
che ancor gli brucia il cuore.

Anche se ormai sepolto
in fondo alla memoria
il peso di quei giorni,
riaffiora nella mente
un tenero ricordo
legato ad una luce
che ancora l'accompagna
e gli illumina il cammino.

Gira, veloce gira
la ruota della vita;
ora non è più solo:
A lato gli é Maria
e più sereni i giorni
iniziano a passare.

Saranno sempre in due
ad affrontar la sorte,
uniti nelle gioie
ed anche nei momenti
più tetri della vita.

Ei trova sempre pronta
a dargli il suo sostegno
la donna sua, Maria,
a cui vuol esser degno.

Passano gli anni, tanti,
ed ora con i figli
aumenta la famiglia.

Son tante le inquietudini
per far di lor degli uomini
che possano affrontare
sereni questa vita.

Cresciuti, anch'essi trovano
l'inizio di un sentiero
e lasciano la casa
per affrontare il mondo.

Ed ora si ritrovano
Dante e Maria da soli
a continuar la vita,
che ebbe per loro inizio
tanti e tanti anni fà.

E gira ancor la ruota,
si calma il dondolio
battendo un ritmo lento
che mi concilia il sonno.

Sfuma nel nulla il sogno
e poi tutto scompare
in un tranquillo oblio,
che pace sa donare !

Dante Pompa
Roma, 14 Febbraio 1988