giovedì 5 settembre 1985

Quarto mijio

'Na casa arrampicata sopra 'n fosso
che tutti quanti chiamano "marana"
Vorrei dimenticalla, ma nun posso
pe' tutti li ricordi che 'sta tana

risveja in fonno ar core dei momenti
che ci ho vissuto drento co' Maria.
Ce volevamo bbene e i sentimenti
bastorno a fà ppiù granne la famija.

Ce so' tornato l'antra settimana
pe' rivedella ancora 'sta casetta_
Nun ce sta ppiù, e manco la marana

Com'é cambiato tutto ! E in quanta fretta !
Me sento quarche cosa drento ar core:
E' come fosse morto er primo amore !

Dante Pompa

lunedì 2 settembre 1985

Mamma in attesa ( A Emilia Mancinelli)


"Come sarai ?" mi chiedo tante volte
quando ritorno, a sera, dal lavoro
"Avrai le chiome riccie, brune e folte

E gli occhi tuoi saranno azzurri o neri ?
Le gote rosee ? La mano affusolata ?
Nata non sei e tutti i miei pensieri
sono colmi di te, o mia adorata !"

Sol chi legge nel cuore di una mamma
potrà capire tutta la mia brama
che mi consuma intera in una fiamma

d'immenso amor, che sa solo chi ama.
"Ora la mamma tace e in cuor ti dice:
Ti attende tanto amor ! Tu sia felice !

Dante Pompa
Roma, 2 Settembre 1985

sabato 31 agosto 1985

Ora, nun l'amo più

La rincontravo spesso, la matina,
vicino alla bottega in do' lavoro
j'allungavo 'no sguardo e quella, china,
pareva nun guardasse e de straforo

m'arivortava come 'n pedalino
pe' scrutamme fino in fonno in un momento.
M'allentava un sorriso, er più assassino,
che me bruciava er core. Ed io sgomento,

incapace de dije 'na parola,
la salutavo appena, pe' creanza.
Ma 'n giorno che la pizzicai da sola
e 'n core proprio 'n filo de speranza,

la bloccai pe' la strada e je parlai:
"Senza de te la mia non é più vita !
E' diventata er peggio de li guai.
Dimme de sì e famola finita !"

Quer giorno maledetto fu er principio
de tutte le mie pene e dei dolori,
sanzionati dar "si" che ar Municipio
avevo pronunciato tra li fiori.

La gioia che ci avevo, se n'é annata;
l'ho perduta pe' sempre e sur più bello,
pe' conzolamme l'anima dannata
a tutta voce canto 'sto stornello

Fior d'erbe rare
un giorno tu me canti "Amore, amore"
mentre pe' 'n anno poi me fai dannare !

Questa é la triste storia de la vita
ch'er destino pe' me m'ha riservato;
co' quella donna ormai pe' me é finita
e seguito a cantà finche ci ho fiato:

Fior d'amaranto
me so' dannato l'anima lo sento,
e me conzolo ormai solo cor pianto !

Dante Pompa
Roma, 31 Agosto 1985

domenica 25 agosto 1985

Ore felici


Ci eran sembrati
anni assai comuni,
privi d'importanza,
quasi monotoni a passare
che serbavano invece,
tra le pagine dei giorni,
ore felici
che un dì ricorderemo
con tanta nostalgia !

Dante Pompa
Roma, 25 Agosto 1985

sabato 24 agosto 1985

Via de' Banchi Vecchi 58


Un fremito, un sussulto,
quasi un'emozione
dinanzi a un portoncino,
il 58, a via de' Banchi Vecchi.

Alzo gli occhi nel tempo:
ed or lo riconosco il quartierino
ove in un luglio di tanti anni fà
venni alla luce nella mia città.

Avverto la presenza, a me vicina,
di nonno Pietro, che mi raccontava
cose passate, cose di altri tempi
ed io, piccino, lo stavo ad ascoltare
rapito in un bel sogno che incideva
solchi profondi nella mia memoria.

Or che il tempo é già volato via
tornano in mente tutti quei ricordi,
che sono miei compagni in una notte
lenta a passare
mentre attendo il giorno !

Dante Pompa
Roma, 24 Agosto 1985

giovedì 25 luglio 1985

Ballammo una sola estate


Senza più tempo, torno in quegli spazi
che mi concede ancor la fantasia
per ritrovar gli amici e quei compagni
che furon con me i veri attori
d'una commedia (quella della vita),
che recitammo insieme in quell'età,
che allora chiamavamo giovinezza.

Ci scambiavam le parti in allegria,
senza timor, ne invidia che qualcuno
potesse approfittare del momento
per superare gli altri con malizia.

La gioia della vita ci bastava
quale compenso al nostro recitare
e nulla chiedevamo oltre l'amore,
che era l'essenza di ogni cosa al mondo!

Quanto durò quell'attimo di vita
in cui fummo felici veramente ?

Forse un estate o solo un breve istante
che si presenta ancora nella mente
come un miraggio o un sogno ormai svanito !

Dante Pompa
Roma, 25 Luglio 1985

domenica 23 giugno 1985

Addio, fratello - (In memoria di Walter Cerrone)


Gloria per te, fratello, che ritorni
nel mondo invisibile ai mortali,
donde partisti un giorno
per quella prova che il Creatore
benigno ci consente con amore
per superare con gioia l'ultima soglia
che ancora ci separa dagli eletti.

Prosegui il tuo cammino senza indugi,
mentre l'amore nostro ti accompagna
per renderti più lieve la fatica.

Sentiremo fra noi la tua presenza
quando a parlar di te ci troveremo,
evocando ricordi e quei momenti
vissuti con te in semplice armonia.
Salve, fratello, così ti salutiamo
e la luce di Cristo ti accompagni !

Dante Pompa
Roma, 23 Giugno 1985

domenica 19 maggio 1985

Destino - (A Sandra De Sanctis Cerrone)


Vorrei poter cullarti tra le braccia,
come facevo un tempo, ormai lontano,
sentire il tuo respiro sulla faccia
mentre il tuo cuore insegue piano piano

un bellissimo sogno o un'avventura,
che sono il privilegio dei bambini.
Ma oggi la realtà é assai più dura
e nulla noi possiamo, ché piccini

ci sentiamo di fronte ad un destino,
che spesso assai crudele puù sembrare,
ma da tempo è segnato sul cammino,

da te prescelto un dì, per arrivare
in cima a quella vetta molto ambita
insieme al tuo compagno della vita !

Dante Pompa
Roma, 19 Maggio 1985

sabato 27 aprile 1985

Compagni di viaggio

Come l'eco
che rimbalza da una roccia,
dal passato riemergono i ricordi
richiamati dalla nostalgia,
che talvolta mi assale,
quasi all'improvviso,
mentre contemplo il cielo,
rosso di fuoco,
dipinto dal tramonto
in una sera d'estate.

Quanti ricordi,
lontani ormai nel tempo,
si affacciano alla mente;
frammenti di vita
che scorono veloci
dinanzi agli occhi miei.

Gioie, dolori, incanti, pentimenti,
passioni, rimorsi, struggenti desideri:
voi rappresentate del passato
le alterne vicende della vita !

Ed io, che vi ho vissute,
ora che vi ossevo, quasi con distacco,
ma le gioie e i dolori
che avete provocato
mi ridestano ancora un'emozione
che solo il tempo
in gran parte ha mitigato.

Fate parte di me, della mia storia
e compagne mi siete nella via
che percorro ogni giorno con fatica
per raggiungere in vetta la Gran Luce !

Dante Pompa
Roma, 27 Aprile 1985

domenica 21 aprile 1985

Poteva esse.... e nun è stato

"Fior de Giaggiolo" me cantava 'n giorno
'na bella morettina a primavera,
giuranno poi, si se guardava attorno,
che 'n'antro bello come a me nun c'era.

Quanno pe' strada poi m'arincontrava,
co' l'occhi me fissava e senza 'n fiato
tutto l'amore suo me confessava,
che 'n petto se teneva rintanato.

Scoppio 'na guera infame quell'estate
e più non la rividi la moretta;
tutte le vite furono sballate

e li sogni svanirono in gran fretta.
'n'amore ch'era nato a primavera,
spariva co' l'inizzio de la guera !

Dante Pompa
Roma, 21 Aprile 1985

lunedì 15 aprile 1985

L'edicola cambia gestione

Dell'edicola cambia la gestione !
Questa notizia certo non è gaia
e in me ha destato quasi commozione
il pensier di cambiare giornalaia.

Quando, al mattino, a lei mi rivolgevo
per chiederle un giornale o una rivista,
negli occhi suoi un pensiero vi leggevo
che lei mi trasmetteva , e a prima vista

mi sembrava il saluto di un'amica
che, sorridendo, lieta mi augurava
ore serene, senza asperità.

Ma da oggi una voce par che dica:
"Qui più non trovi chi ti salutava,
perchè ha cessato questa attività !"

Dante Pompa
Roma, 15 Aprile 1985



domenica 31 marzo 1985

La mia giornalaia

Talvolta nella vita ti succede
di sentirti vicina una persona
che tu non vedi e spesso lei ti crede
uno che passa e vive nella zona

Passano i giorni e il tempo par che voli,
ma desta invece dentro il nostro cuore
un duplice interesse ed i due poli
si attraggono a formar, con gran fervore,

un'amicizia semplice ed onesta
che si rivela tale solo quando
un eventofortuito, senza eguali,

distrugge in un baleno questa festa.
"Ed ora l'amicizia", io mi domando
"supererà lo scoglio dei giornali ?"

Dante Pompa
Roma, 31 Marzo 1985

lunedì 14 gennaio 1985

Come un fiume


Fiume, che porti l'acqua verso il mare,
accogli questa notte i miei pensieri,
che sono il frutto del mio lungo andare
peregrinando sempre per sentieri,

ove l'orma rimane dei miei passi.
Mi soffermo un momento a riposare
sulle tue sponde, assiso tra i tuoi sassi,
con i piedi nell'acqua a rinfrescare.

Se un istante rivolgo la mia mente
al cammino percorso ed alle prove
superate nel corso della vita,

a te,  fiume, sorella già si sente
l'anima mia, che ormai con te si muove
verso quel mar della Maestà Infinita !

Dante Pompa
Roma, 14 Gennaio 1985

martedì 1 gennaio 1985

Essere uomo

Non di gloria, ma di amore ho sete

Non ascolterò le lusinghe insinuanti dei potenti,
ma servirò colui che, mansueto,
mi chiederà fatiche e sacrifici
per sollevare i miseri fratelli
dalla gora che li opprime,
mentre invocan giustizia
al tiranno che la nega.

Solo così mi sentirò degno
di essere uomo !

Dante Pompa
Roma, 1 Gennaio 1985

La mattina dell'Epifania

Gli occhi sgranati
su quelle calze appese
ai bordi sconnessi
di un vecchio caminetto,
rivelavan stupore, incanto ed allegria
per quella fiaba,
vecchia quanto il mondo,
che ancor si ripeteva per magia
della notte stupenda
dell'Epifania.

Nel petto mi batteva forte il cuore,
che tacer non  poteva in quel momento
l'ansia e l'attesa
di quella lunga notte,
assillato dai dubbi e dal tormento
che svanisse nel nulla
ogni mia speranza e la gran fede
nel perpetuarsi ancor per una volta
di quell'arcano mister
che, a noi fanciulli,
regala i più bei sogni della vita !

Dante Pompa
Roma, 1 Gennaio 1985