venerdì 2 gennaio 1987

Sera d'estate


Gli occhi socchiusi,
quasi in abbandono
respiro l'aria
dell'ora vespertina
in una lunga giornata
dell'estate romana.

L'afa é scomparsa
ed ora mi ritempro
riacquistando le forze,
invano utilizzate
per contrastare il caldo
che mi opprimeva l'anima.

E' come rinascere
da un profondo sonno
e sento palpitare
a me d'attorno
un soffio inebriante
di novella vita !

Torpide le membra,
per la gran calura,
riprendono vigore
e tornano i miei sensi
a percepire gli stimoli e gli impulsi
di un fresco ponentino.

Dalla terra evapora
acre una fragranza
ben nota a me, fanciullo
quando nei prati,
rotolandomi per giuoco,
mi inebriavo a quell'effluvio
e stordito restavo
ad intrecciare sogni,
speranze ed illusioni
in una vita
colma di avventura.

Sognavo di mari,
calmi o tempestosi,
solcati da una nave
acquiescente al mio comando,
per scoprire quel mondo
ancora sconosciuto,
affascinante per me,
come una amante
che tutto promette
e non ti nega nulla !

Quanti anni, purtroppo,
ormai sono trascorsi
da quei giorni felici ?

Mi rimane soltanto
della gioia il ricordo
sereno e appagante
che l'animo ricolma
in questa sera
di una estate romana.

Dante Pompa
Roma, 2 Gennaio 1987